Approfondimenti sulle castagne di Roccamonfina (a cura di Aurelio Prata)
Castagne di Roccamonfina : Alle qualità già descritte in questo articolo, negli ultimi anni, se ne sono aggiunte altre come gli ibridi eurogiapponesi, la Bouche de Betizac ecc.
Anche per quanto riguarda il prezzo di mercato la comparsa di queste ultime varietà, insieme con i marroni, ha ridotto sensibilmente i prezzi di quelle che venivano commercializzate in precedenza. Praticamente vengono considerati importanti quattro tipi varietali ben distinti: Marroni, castagne, ibridi eurogiapponesi, giapponesi.
Marroni
Marroni sono considerati i frutti di castagno che presentano, nell’interno della buccia, i frutti interi, non settati, con la pellicola (episperma) che non penetra nella polpa e che, di conseguenza, si stacca con facilità nelle operazioni di pelatura. Sono destinate alla trasformazione industriale e al consumo fresco. La pezzatura si può considerare medio-grossa (da 55 a 70 frutti per Kg). Tutte le varietà di marroni derivano dal castagno europeo (castanea sativa).
Castagna
L’altro tipo di cultivar è la Castagna propriamente detta. Anch’essa deriva dal castagno europeo ed è diffusa, in numero di varietà, nelle diverse zone castanicole italiane tra cui Roccamonfina.
I frutti sono di pezzatura diverse (da 45 a 110 frutti per Kg) e sono caratterizzati da una pellicola interna che penetra nella polpa, in qualche caso fino e dividerla. Hanno una duplice destinazione: consumo fresco e trasformazione in castagne bianche secche. Sui mercati hanno dei prezzi sensibilmente inferiori dei marroni e agli ibridi.
Eurogiapponesi
Gli eurogiapponesi sono derivati da incrocio naturale o guidato tra il castagno europeo (castanea sativa) e il castagno giapponese (castanea cremata). Sono stati introdotti in Italia verso la metà degli anni ’70. Le principali caratteristiche sono una spiccata resistenza al “cancro della corteccia” e una minore sensibilità al “male dell’inchiostro”: due delle principali malattie, oltre al cinipide galligeno (Dryocosmus kuriphilus), cydia ed altri parassiti che rendono difficile la vita alla piante di castagno.
Infine c’è la varietà “Giapponesi” che è pochissimo presente a Roccamonfina e che è caratterizzata da uno sviluppo ridotto, ha bisogno di molta acqua e potature annuali per consentire un rinnovo continuo della chioma.
Qualità di castagne a Roccamonfina
Praticamenente a Roccamonfina le qualità che sono commercializzate e che sono di conseguenza le più diffuse sul territorio sono: la primitiva o tempestiva, la lucida, o lucente, la napoletana, la mercogliana, la paccuta e la “Rossella” o “Rossolella”. Tutte le altre presenti in pochissime zone rischiano di scomparire, anche se molte di esse sono praticamente indicate per il consumo o ballotte, vedi le volefarelle o le late, perché la corteccia interna viene via con facilità e hanno un sapore che non ha niente da invidiare ai marroni o alle altre varietà più commercializzate.
La castagna nell’antichità
La castagna è un frutto che era conosciuto già in Grecia. Ippocrate (IV sec a.C.) parla di “noci piatte” di cui esalta il valore “lassativo” e, se si utilizzano le bucce, anche “astringenti”. Anche nell’antica Roma erano conosciute le castagne. Ne parlano Catone il Censore (II sec. a.C.), Marco Terenzio Varrone (I sec a.C.) Virgilio e Plinio il Vecchio il quale dice: “sono più buone da mangiare se tostate; vengono anche macinate e costituiscono una specie di surrogato del pane durante il digiuno delle donne”. Plinio fa riferimento ai culti femminili di Cerere, Cibale e Iside, in cui era proibito l’uso dei cereali, sostituiti con pane di castagno- Inutile ricordare che la castagno per il suo potere nutrizionale ha costituito per lungo tempo una delle principali fonti di alimentazione- A differenza dei frutti a polpa (mele, pesche ecc.) la castagna fresca ha un contenuto di acqua del 50% circa, secca del 10%, un contenuto di 200Kcal ogni 100 grammi (secca 350Kcal ogni 100g) un buon contenuto di fibra (7-8%), un ottimo apporto di glucidi zuccherini (35% circa) un discreto contenuto di proteine di qualità, una bassa percentuale di grassi (3Kg/1hg), un’alta percentuale di potassio ed altri sali minerali come magnesio, calcio, zolfo, fosforo ecc.; infine possiede vitamine idrosolubili: B1, B2, D.P.C.).
Rimedi terapeutici
La castagna è stata nel tempo un importante ingrediente per rimedi terapeutici. Nel medioevo si curava l’emicrania e la gotta con l’acqua di lessatura di foglia e bucce di castagne. A chi soffriva di problemi cardiaci si consigliavano le castagne crude; a chi aveva problemi alla milza le caldarroste. Le castagne lesse pestate e unite al miele erano un aiuto per gli ammalati di fegato.
In passato si attribuivano alla castagne effetti afrodisiaci mentre la farina era indicata in caso di mestrui abbondanti, per i dolori renali, in gravidanza, per prevenire l’aborto e insieme con aceto e farina d’orzo per prevenire la mastite.
Tuttavia la medicina odierna non riconosce tutte le virtù terapeutiche attribuite alle castagne in passato, pur confermandone il valore energetico; non a caso è considerato un alimento ottimale per gli sportivi, in quanto il potassio, di cui è ricca, contribuisce a ridurre l’affaticamento muscolare. Naturalmente la castagna è indicata per chi è affetto da celiachia.
Ricette gustoste a base di castagne
Si riportano qui di seguito i nomi di alcune ricette realizzabili con le castagne, tratti da una pubblicazione di qualche anno fa, realizzata dall’associazione italiana per la celiachia con il patrocinio della Comunità Montana “Monte S. Croce” Roccamonfina (CE) e dal Comune di Roccamonfina: “Trenta modi per gustarla”.
Approfondimento a cura del Prof. Aurelio Prata
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